martedì, giugno 21, 2005

La Potatura dell'Olivo

LA POTATURA DELL’OLIVO
Alcuni cenni sulla teoria e pratica della potatura dell'olivo
Ipotesi
Il principale criterio di scelta della tecnica di potatura e della forma di allevamento della chioma, deve essere il COSTO; seguono il rispetto delle esigenze fisiologiche della pianta e la scelta della gestione dell’oliveto.
Prima di intervenire con la potatura è importante osservare la pianta al fine di effettuare un intervento mirato e soggettivo per ogni albero.
Cosa s’intende per potatura
La potatura include una serie di manipolazioni effettuate per favorire la struttura della chioma, influenzare lo sviluppo degli organi vegetativi e riproduttivi e modulare la crescita della parte aerea e dell’apparato radicale, per ottimizzare la QUANTITA’ e la QUALITA’ del raccolto massimizzando la redditività della coltura. La potatura è la seconda spesa dopo la raccolta (80-85%) ed i sui costi variano dal 6% al 30% dei costi totali di allevamento. Informazioni di base per la potatura dell’olivo La tecnica di potatura utilizzata per l’olivo è diversa da quella adottata per le altre piante da frutto, a causa delle peculiari caratteristiche vegeto-riproduttive di questa specie.
  • Attività vegetativa elevata – La pianta di olivo è capace di recupera rapidamente errori di potatura o danni all’apparato vegetativo, ricacciando anche dopo tagli drastici.
  • Gemme e rami– L’olivo presenta principalmente rami misti, semplici rispetto alle altre specie da frutto (non sono presenti dardi, brindelli ecc..).
  • Ciclo vitale – La pianta è molto longeva (unica fra le colture), ma attualmente si tende orientare le scelte aziendali sui 30 anni di produzione.
  • Habitus di crescita – cespuglioso, la chioma della pianta tende ad assumere nel tempo un aspetto globoso.
  • Specie sempreverde– Le foglie di olivo sono persistenti e normalmente vivono per duo o tre anni.
  • Alternanza di produzione – L’alternanza di produzione è causata da numerosi fattori biologici ed interni, ma anche fattori esterni (es. gelate tardive) possono influenzare questo fenomeno. L’alternanza può verificarsi in modo diverso anche su branche appartenenti alla medesima pianta.
Per contrastare questo fenomeno e riequilibrare la pianta è opportuno agire in modo più marcato nell’anno di carica, riducendo la produzione e favorendo così la pianta nell’anno di scarica. L’azione positiva di questi interventi è legata all’attività inibitoria che i frutti esercitano sull’induzione a fiore nell’anno successivo, e al riequilibrio vegeto riproduttivo della pianta.
  • Consumi idrici - L’olivo ha consumi idrici limitati e meccanismi di tolleranza al deficit idrico. Mediante la potatura e possibile ridurre l’evapotraspirazione della pianta nei periodi d’intenso stress idrico (pratica utilizzata in alcune regioni siccitose della Spagna).
Obiettivi della potatura
1. Formare e mantenere la struttura della pianta;
2. consentire una rapida entrata in produzione;
3. ottenere elevate produzioni;
4. ottimizzare l’intercettazione della luce da parte della chioma;
5. rimuovere i rami a frutto e prevenire l’invecchiamento della chioma;
6. raggiungere e mantenere l’equilibrio vegeto – riproduttivo;
7. controllare le dimensioni della pianta (tagli alle branche);
8. eliminare il legno secco (non in modo capillare);
9. recuperare la chioma dopo uno stress;
10. ringiovanire alberi vecchi o abbandonati;
11. adattare alberi vecchi alla raccolta meccanica;
12. facilitare il controllo di malattie e parassiti (secondario nell’olivo);
13. migliorare la qualità dei frutti nelle cultivar da tavola;
14. migliorare l’estetica di piante monumentali o ornamentali.
L’olivo è una specie Basitona, quindi i rami presenti nella parte basale, sono più sviluppati di quelli nella parte apicale (forma a rombo della chioma). Il rapporto fra l’altezza e la larghezza della pianta varia durante nel tempo passando da allungata a estesa in larghezza. La piegatura dei rami è una strategia non consigliabile in olivicoltura (usata in passato per la formazione del vaso policonico), a causa della formazione di succhioni.
Quando un ramo secondario si inserisce su quello principale con un angolo superiore a 60° è opportuno agire eliminandolo, prima che possa ombreggiare e togliere vigore al ramo principale (succhione). Quando non riusciamo ad agire preventivamente possiamo rimuovere il ramo principale e lasciar sviluppare il succhione.
Questo procedimento porta alla formazione di un “collo d’anatra” , struttura non adatta alla raccolta meccanica. Altre ai succhioni, causano una riduzione del ramo principale anche le strozzature, che si verificano quando 3 rami si sviluppano sullo stesso nodo. Anche in questo caso è importante agire precocemente eliminando i rami in competizione con l’asse centrale.
Quando questo non avviene si è obbligati a rimuovere l’asse centrale e scegliere una nuova punta.
Frutificazione dell’olivo
La Fruttificazione avviene nell’olivo, sui rami dell’anno precedente. Durante la potatura è quindi importante valutare le esigenze produttive sia dell’anno in corso (N) che di quello successivo (N+1).
Questi previ cenni sulla biologia di fruttificazione dell'olivo, devono essere ben presenti ogni volta che con le forbici in mano ci accostiamo alla pianta per un operazione così complessa ed importante come la potatura.